Pubblichiamo il Comunicato di Caritas Italiana del 28 novembre 2022 relativo all’emergenza causata dalla frana nell’isola di Ischia. Il direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello, che venerdì 2 dicembre sarà nell’isola per testimoniare vicinanza alla popolazione e fare il punto con la Chiesa locale sugli interventi, comunica alle Caritas diocesane che al momento è bene evitare interventi diretti sia nell’invio di beni che di volontari. Ci darà in seguito ulteriori indicazioni, il tutto per consentire un’azione sinergica e coordinata e una risposta mirata ai bisogni effettivi della popolazione locale.
Caritas Italiana continua a seguire con attenzione l’evoluzione della situazione a Casamicciola, nell’isola di Ischia, colpita da una frana che ha provocato morti, feriti e sfollati. Sabato scorso, il Presidente e il Segretario Generale della CEI, Card. Matteo Zuppi e Mons. Giuseppe Baturi, hanno espresso – con una telefonata al Vescovo, Mons. Gennaro Pascarella – la solidarietà della Conferenza Episcopale Italiana all’intera comunità.
Venerdì 2 dicembre, il Direttore della Caritas Italiana, don Marco Pagniello, sarà nell’isola per testimoniare vicinanza alla popolazione e fare il punto con la Chiesa locale sugli interventi.
Unendosi alla preghiera per le vittime e per i loro familiari, Caritas Italiana resta in stretto contatto con la delegazione regionale e con la Caritas diocesana per valutare le necessità e organizzare gli aiuti. Da subito si è mobilitata per offrire sostegno morale e psicologico alle famiglie sfollate, con particolare attenzione ai più piccoli e vulnerabili.
In attesa dell’operatività del piano della Protezione civile, attualmente il centro “Giovanni Paolo II” è il primo punto di riferimento per l’accoglienza degli sfollati che vengono poi indirizzati negli alberghi che hanno dato disponibilità, in alcuni dei quali, non essendo attive le cucine, provvisoriamente Caritas provvede anche ai pasti.
“Questa nuova emergenza – sottolinea don Marco Pagniello – colpisce un territorio e una popolazione che, come abbiamo denunciato il mese scorso, purtroppo è ancora alle prese con i ritardi nella ricostruzione dopo il terremoto che il 21 agosto 2017 ha provocato 2 vittime e 42 feriti, oltre a 3000 sfollati, di cui una parte ancora oggi vive in abitazioni di fortuna”.
Poi aggiunge: “Non si può continuare a parlare di prevenzione e cura solo quando ci sono le emergenze. È tempo di responsabilità e consapevolezza: azioni concrete e costanti di studio, difesa e cura del territorio, possono prevenire o comunque ridurre progressivamente i rischi per le popolazioni più vulnerabili”.