Giovani protagonisti del cambiamento: la Caritas come palestra di vita

Martedì 8 aprile, presso Casa La Salle a Roma, si è svolto l’incontro nazionale del Coordinamento Giovani promosso da Caritas Italiana, un appuntamento significativo rivolto a tutti coloro che, nelle Caritas diocesane, si occupano della dimensione giovanile, insieme ai referenti Young Caritas provenienti da tutta Italia. Una giornata intensa di riflessione, confronto e condivisione, che ha posto al centro il tema del protagonismo giovanile nella missione Caritas.

L’incontro è iniziato con l’accoglienza dei partecipanti e un momento di preghiera comunitaria, seguito dai saluti introduttivi a cura dell’Equipe Nazionale Young Caritas e di suor Lorella Nucci del Servizio Giovani e Volontariato di Caritas Italiana.

Suor Lorella ha richiamato con forza le parole di Papa Francesco, che definisce i giovani come “l’adesso di Dio”. Un richiamo che, già in occasione del 50° anniversario di Caritas Italiana, aveva lanciato con un invito preciso: prestare attenzione ai giovani, non solo come futura speranza, ma come protagonisti attivi del presente. In questa prospettiva, la Caritas si propone come una vera e propria “palestra di vita”, un luogo dove i giovani possono sperimentare il valore del dono, mettersi in gioco accanto agli ultimi, e scoprire una nuova visione del vivere. A differenza della pastorale giovanile classica, Caritas offre esperienze concrete – spesso rivolte a chi è in difficoltà – attraverso cui il giovane può dire: “Io voglio sporcarmi le mani, voglio esserci”. Suor Lorella ha inoltre ricordato che, a partire dal mandato di Papa Francesco del 2023, Caritas Italiana ha elaborato un piano strategico per il quinquennio 2023-2027, in cui uno degli assi centrali è proprio il protagonismo giovanile. Le modalità di coinvolgimento sono molteplici: Servizio Civile Universale, Caschi Bianchi, Corpi Civili di Pace, Young Caritas, il progetto “Mi sta a cuore”, l’Anno di volontariato sociale e le numerose forme di volontariato diocesano e parrocchiale.

La parola è poi passata al professor Mattia Zunino, docente di Scienze dell’Educazione alla LUISS, il quale nel suo intervento ha evidenziato quanto oggi sia difficile definire in modo univoco cosa significhi “essere giovani”. I giovani non sono una categoria omogenea e ogni approccio educativo deve tener conto della complessità, delle diversità e delle trasformazioni continue che li caratterizzano. In questo contesto, il protagonismo non è qualcosa da assegnare, ma una possibilità da riconoscere e valorizzare, partendo dall’ascolto e dalla fiducia.

Nel pomeriggio i partecipanti hanno avuto un momento di confronto dal titolo “Costruire il domani”, durante il quale, suddividendosi in gruppi di lavoro, hanno potuto individuare piste concrete per rendere i giovani sempre più attivi all’interno delle Caritas locali. Le idee emerse sono poi state condivise nella restituzione in plenaria, offrendo una panoramica ricca e variegata di esperienze e proposte.

A concludere l’incontro è stato don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, che ha rivolto ai presenti l’invito a non aspettare indicazioni dall’alto, ma ad avviare processi locali capaci di coinvolgere davvero i giovani: “Dare spazio ai giovani non può calare dall’alto, ma deve nascere dal basso. Tocca a voi osare nei vostri territori. Se ciascuno riporta quanto è stato condiviso oggi e comincia a costruire, passa quella contaminazione positiva che genera cambiamento”. Don Marco ha poi ribadito che non si tratta di fare una pastorale giovanile alternativa, ma di incontrare i giovani nel concreto delle loro vite, camminando con loro, anche solo per un tratto di strada. Ha infine chiarito la differenza tra il Servizio Giovani – storicamente legato all’impegno giovanile in Caritas, come nel caso degli obiettori di coscienza – e Young Caritas, che è prima di tutto uno stile. Non si tratta dei “giovani di Caritas”, ma di giovani che scelgono di donare se stessi, i propri talenti e risorse per un bene più grande.

Tra le Caritas presenti, anche la Caritas dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace, che ha partecipato attivamente ai lavori testimoniando il proprio impegno nel promuovere, accompagnare e valorizzare il protagonismo giovanile sul territorio.

L’incontro è stato, dunque, ricco di stimoli e prospettive, che rilancia con forza l’impegno della Caritas verso una Chiesa sempre più giovane, generativa e profetica, capace di camminare con i giovani nella costruzione di un futuro più giusto e solidale.