INTRODUZIONE al percorso
Sono le 4:17 del mattino di lunedì 6 febbraio, presso la zona al confine tra la Turchia e le Siria, la terra trema. Il suolo dell’Anatolia si è spostato di almeno tre metri, intere città crollano, lasciando sotto le macerie decine di migliaia di cadaveri e centinaia di migliaia di feriti. Drammatica è anche la condizione di chi è riuscito a sopravvivere: non c’è acqua, non c’è cibo, manca l’energia elettrica, il gas, le loro case sono distrutte.
“Perciò, anche se gli eventi della nostra esistenza appaiono così tragici e ci sentiamo spinti nel tunnel oscuro e difficile dell’ingiustizia e della sofferenza, siamo chiamati a tenere il cuore aperto alla speranza, fiduciosi in Dio che si fa presente, ci accompagna con tenerezza, ci sostiene nella fatica e, soprattutto, orienta il nostro cammino”.
(Papa Francesco Messaggio per la LVI giornata della pace)
Pandemia, guerre, crisi energetica/economica… adesso anche il terremoto! Sembra di essere in un tunnel senza via d’uscita, anzi è sempre più buio. Cosa fare? Come persone impegnate nella promozione della testimonianza della carità vogliamo vivere il qui ed ora alla luce di Cristo.
Vogliamo vivere questo tempo quaresimale, come cammino personale e comunitario sulle strade del mondo, per poter riconoscere i segni della presenza di Gesù, attraversare con Lui la salita al calvario, con il cuore aperto alla Speranza, alla Resurrezione.
Vogliamo essere “Pellegrini di speranza”, così come ci suggerisce il tema del prossimo giubileo.
“Tutto ciò però sarà possibile se saremo capaci di recuperare il senso di fraternità universale, se non chiuderemo gli occhi davanti al dramma della povertà dilagante che impedisce a milioni di uomini, donne, giovani e bambini di vivere in maniera degna di esseri umani”.
(Lettera di papa Francesco per il Giubileo 2025)
«Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
(2 Cor 6, 1-2)
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