Nella prospettiva del Progetto Policoro, partner di Caritas Diocesana Catanzaro-Squillace nel progetto “Giovani Sentinelle del Futuro”, il processo di orientamento e la ricerca di cura verso se stesso e le relazioni con gli altri, si configura come una tappa indispensabile per garantire continuità e significatività alla crescita personale dei giovani, evitando il più possibile arresti, deviazioni e interruzioni; ciò deve spingere alla realizzazione di un progetto di sviluppo integrale coerente con le aspettative, i bisogni, le risorse e le potenzialità di ognuno, in relazione ai propri contesti di vita.
Aiutare le generazioni più giovani in questo senso, significa fargli prendere confidenza con il proprio mondo interiore. La “scoperta di sé” consiste proprio nell’individuare in se stessi i propri desideri e i propri principi autentici, riconoscere se stessi come originali, portatori di doni e di limiti.
Su questi aspetti fondamentali per compiere le scelte più importanti per il proprio futuro, i ragazzi sono stati stimolati a riflettere durante il laboratorio “Trova il tuo posto: vocazione e talento”, realizzato dagli Animatori del Progetto Policoro, Francesco Costa e Ilaria Bisantis”
Ciascuno ha un proprio bagaglio di talenti, specialità, desideri, sogni, valori che lo rendono unico. Se la persona porrà attenzione alla propria unicità, ricercando intenzionalmente ciò che la contraddistingue dagli altri, coglierà al proprio interno ciò che ha bisogno di fare o di non fare per essere felice. In altre parole, si sentirà spinto o “chiamato” – in latino “vocatus” – a compiere determinate scelte.
Tutti hanno una propria vocazione. Spesso si pensa alla vocazione solo da un punto di vista religioso, ritenendo che solo chi si consacri alla vita religiosa sia stato “vocato”. Non è così: tutti gli esseri umani posseggono una propria specialità e, di conseguenza, sono spinti (o meglio chiamati) ad occuparsi di certe cose piuttosto che di altre. Purtroppo però molte persone nel corso della propria vita non giungono a cogliere e a realizzare la propria vocazione, perdendo così la possibilità di “fare centro“ nella propria vita.