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Nati per amare Onlus

L’Associazione onlus “Nati per amare” riconosce le proprie origini in un lavoro sociale, umile e nascosto, per dare aiuto in modo integrale (fisico e psicologico), grazie alla presenza e al lavoro costante di volontari, a chiunque ne abbia bisogno.

L’esempio giornaliero dello svolgimento di questa attività, ha indotto molte persone a farsi avanti per aiutare e, tra queste, è doveroso citare la dottoressa Erminia De Salazar che, volendo assistere anonimamente delle famiglie bisognose, ha suggerito l’idea di buoni alimentari da utilizzare presso alcuni fornitori, con i quali si erano preventivamente presi accordi, per l’acquisti di alimenti di prima necessità. Durante una grave e sofferta malattia, che purtroppo la portò a morte, la dottoressa De Salazar donò un piccolo lascito, per  aiutare a continuare l’opera di bene anche dopo la sua morte, con la creazione di una associazione senza scopo di lucro.

Nasce cosi l’Associazione onlus “Nati per amare” che mantiene le sue caratteristiche di concretezza e modestia, affinché l’atto di dare sia accompagnato dall’atto di educare.

Il lavoro svolto e il collegamento con il contesto sociale, ha permesso di venire a conoscenza di casi umani richiedenti impegno morale e materiale.

L’Associazione è pertanto intervenuta offrendo un aiuto concreto, con la finalità prioritaria di essere una mano amica nel bisogno e un trampolino di lancio per la ripresa di un cammino personale. Non è  mai stato puro assistenzialismo.

Sono esempi del suo modo di operare:

  • attiva partecipazione economica, medica e familiare per bambini con particolari patologie gravi presso i centri di riferimento specialistici di secondo e terzo livello fuori regione, con referente la pediatra dell’associazione responsabile dei contatti sanitari, provvedendo anche all’acquisto dei biglietti per il viaggio e al sostentamento di chi accompagnava il bambino durante le lunghe degenze;
  • offrire contributi alle famiglie in difficoltà per sostenere: corsi di scuola guida, spese scolastiche per bambini e ragazzi, pagamento di utenze e affitti, acquisti di materiale sanitario e di farmaci da banco necessari, fornitura di latte primi mesi o latte speciale per particolari intolleranze alimentari, regolarizzazione di passaporto e altri documenti per immigrati, ecc.;
  • donare libri, anche nuovi, per far nascere nei giovani il piacere della lettura nonché per aiutarli a migliorare la loro condizione sociale e culturale;
  • far crescere in alcun donne  la dignità del lavoro;
  • avvicinare famiglie con malati terminali in grave difficoltà dando loro sostegno psicologico e aiuto economico;
  • lavorare per far camminare da sole famiglie in difficoltà che si stavano sfasciando, recuperando quanto possibile, ragazzi e ragazze (ora, anche i più bisognosi, quando possono o ricevono di più, donano a loro volta e chi si è avvicinato all’associazione per aiutare e donare, ha imparato a farlo con dignità e rispetto come se gli assistiti fossero membri della propria famiglia);
  • l’acquistare di giochi nuovi e il recupero di quelli usati  affinché ogni piccolo abbia sempre la possibilità di giocare, essendo il gioco componente indispensabile di una sana crescita. Alcuni di loro fanno delle richieste specifiche che l’associazione cerca sempre di esaudire e sempre, anche se in modo a volte fortuito, si è riusciti nell’intento, come se Qualcuno  guidasse.

Per svolgere queste attività  inizialmente è stato fornito da un privato l’utilizzo  gratuito di un magazzino  per raccogliere ed effettuare le donazioni di capi di vestiario, calzature e quant’altro  pervenuto. Dal 19 novembre 2010  la sede di distribuzione si è spostata in Via Bambinello Gesù n. 24,  potendo usufruire di un affitto, grazie all’interessamento di care persone vicine all’associazione, di due locali siti nel “Centro di aggregazione sociale fondazione Bambinello Gesù”.

Nel suo operare sono di grande aiuto molti insegnanti che, di buon grado, impartiscono lezioni private gratuite a ragazzi in momentanea difficoltà.

La presenza attiva di un medico all’interno dell’Associazione,  permette di verificare le reali difficoltà e bisogni di ciascuno, evitando tentativi di frode a danno  dell’associazione e in chi crede  in questa.

Inoltre, l’amore e la riservatezza dimostrate, fanno sì che nessuno abbia timore di aprirsi: l’associazione insomma, è una grande famiglia, dove ogni elemento aiuta l’altro dando ciò che ha o che può.

Il suo operato è un atto di fede e come tale non chiede il come o il perché.

L’abbandono nel dare amore è molto faticoso e impegnativo, ma è un esempio pregnante e genera buona volontà anche in situazioni  impensabili.