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Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile

Il Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile è al servizio del Vescovo della Diocesi per quanto concerne la pastorale dei preadolescenti (scuola secondaria di primo grado), degli adolescenti (scuola secondaria di secondo grado) e dei giovani.

Il Servizio diocesano si preoccupa di tradurre e diffondere le indicazioni pastorali del vescovo nel mondo giovanile, ed è da stimolo affinché tutta la comunità cristiana sia attenta alla trasmissione della Fede ai giovani.

Il Servizio diocesano aiuta le parrocchie, le aggregazioni laicali, gli istituti di vita consacrata e le altre realtà presenti in diocesi a progettare una proposta pastorale per i giovani.

Il Servizio diocesano collabora con gli altri uffici di Curia e Servizi diocesani per quanto concerne l’ambito giovanile.

Il Servizio non è un’associazione né un movimento, quindi ordinariamente non svolge in modo continuativo attività con i giovani.

Il Servizio coordina, promuove e organizza alcune iniziative diocesane.

 

LA CONSULTA DIOCESANA

Il Servizio si avvale ordinariamente di una Consulta Diocesana.

La Consulta è una scuola e una casa di comunione; ad essa si partecipa con l’entusiasmo di chi desidera realizzare alleanze educative, suscitare passione pastorale per i giovani, raccogliere persone, associazioni, istituzioni interessati al mondo della preadolescenza, della adolescenza e della giovinezza.

La Consulta è una espressione alta del carattere diocesano della pastorale; solo nella dimensione diocesana, nella chiesa particolare raccolta intorno al Vescovo sussiste la chiesa, cioè la pienezza della vita di Gesù Risorto.

La Consulta è un luogo di discernimento in cui alla luce dello Spirito Santo nell’ascolto del territorio e secondo le indicazioni di Vescovi, si ricercano sempre nuovi percorsi pastorali.

La Consulta può avere più forme, ad esempio una più ristretta e dedicata alla riflessione ed alla progettazione pastorale, una più allargata, più orientata all’ascolto, alla comunione ed alla comunicazione.

Fra gli scopi della Consulta c’è anche la crescita nella comunione ecclesiale, la valorizzazione dei vari carismi, l’individuazione di problematiche giovanili attuali e ambiti pastorali più scoperti.

Nella Consulta vengono discussi, approfonditi, studiati e diffusi gli orientamenti pastorali che il Vescovo propone a tutta la Diocesi.

La Consulta è coordinata dal responsabile per la Pastorale Giovanile diocesano. La Consulta, attraverso il Responsabile diocesano o in altre forme, è rappresentata nel Consiglio pastorale diocesano; questa presenza è una ulteriore sottolineatura dell’importanza del carattere diocesano della pastorale giovanile.

La Consulta stimola affinché ci siano delle rappresentanze giovanili nei Consigli pastorali parrocchiali e delle zone pastorali.

Il Responsabile diocesano partecipa, eventualmente con alcuni suoi collaboratori, alla Consulta regionale di pastorale giovanile.

Il carisma dell’Azione Cattolica le chiede di essere in stretta collaborazione con il vescovo e i sacerdoti, di essere al servizio della comunione ecclesiale e stimolo per il discernimento pastorale; in quest’ottica i suoi rappresentanti sono chiamati a essere presenti in modo organico e propositivo nella Consulta diocesana.

Oltre all’Azione Cattolica è bene che siano rappresentate le altre aggregazioni laicali più diffuse sul territorio.

Là dove esistono è importante che siano presenti i rappresentanti diocesani di CISM, USMI e CIIS.

Là dove esiste è bene che faccia parte della Consulta un referente Caritas per il Servizio civile.

Là dove esiste fa parte della Consulta un rappresentante del Coordinamento diocesano degli oratori.

Là dove esistono è bene che faccia parte della Consulta almeno un animatore di comunità del Progetto Policoro; esso è un progetto fatto in sinergia fra Pastorale giovanile, Caritas e Ufficio per i problemi sociali e del lavoro su temi riguardanti l’animazione nel mondo del lavoro; è presente in 7 regioni ecclesiastiche del Centro e del Sud con la prospettiva di realizzare collaborazioni e reciprocità con le altre regioni.